Per importante che sia questa funzione, tuttavia, non è l’unica ricoperta dagli indicatori di peso digitali; dove il resto dei prodotti del settore si è evoluto negli anni da un punto di vista di affidabilità e prestazioni, permettendo pesature sempre più precise e ripetibili, e miniaturizzando anche celle per pesi elevatissimi, gli indicatori di peso hanno avuto un’evoluzione tecnologica mirata all’ampliamento delle loro funzioni. Oggi, di fatto, gli indicatori di peso sono assimilabili a delle semplici PLC, perchè possono essere programmati per interagire con i macchinari industriali ai quali vengono collegati e regolarne in parte il comportamento – ad esempio fermandoli, o attivando un dispositivo di eliminazione, nel caso rilevino un prodotto dal peso errato.
Oltre a questo, gli indicatori di peso possono essere collegati, come dicevamo, a diversi dispositivi:
– l’esempio base è ovviamente quello di un collegamento fra indicatori di peso e celle di carico. Queste ultime generano una corrente di intensità dipendente dal peso che rilevano, e gli indicatori la traducono in un valore numerico di immediata lettura;
– gli indicatori di peso possono però anche essere collegati a dei dispositivi di stampa; questo permette all’operatore, a richiesta, di ottenere la stampa su copia fisica del peso rilevato in un dato istante, permettendo così il tracciamento delle misurazioni lungo un periodo di tempo;
– e per finire, un’altra possibile connessione è quella fra gli indicatori di peso e un PC, tramite una vasta serie di connettori diversi. Questo permette una trasmissione dati molto completa, che comprende oltre al peso anche lo stato relativo; il formato dati varia da modello a modello, ma l’utilità rimane costante, date le superiori possibilità di archiviazione e elaborazione dati che tale tipo di trasferimento dati mette a disposizione degli operatori.