Cos'è esattamente l'olio novello? Deve essere intenso oppure delicato? Queste sono le domande che tante persone si pongono e sulle quali c'è molta confusione. Vediamo, quindi, di fare maggior chiarezza su questo argomento e come fare la scelta giusta.
Cos'è l'olio novello
Chiamato anche nuovo, l'olio novello è quello che si ricava dalle caratteristiche dell'oliva dell'ultimo raccolto, ovvero appena franto, imbottigliato e che vanta particolari organolettiche.
Questa tipologia di olio non viene filtrata e decantata, visto che al momento non c'è alcuna normativa che prescrive di compiere queste operazioni. La produzione avviene in maniera simile a quella prevista per l'olio di oliva, ma bisogna far presente che un olio appena spremuto racchiude maggiori sostanze antiossidanti che fanno bene alla salute.
Più nello specifico, circa alla fine del mese di ottobre viene avviata la raccolta delle prime olive, poi trasportate presso il frantoio per procedere nell'arco delle cinque ore alla spremitura.
Quello che si ottiene è un olio caratterizzato da un colore verde, un profumo forte e un'elevata concentrazione fenolica. Successivamente si passa all'imbottigliamento e alla consumazione. Quest'ultima dovrà avvenire entro due giorni, diversamente non sarà possibile parlare di olio nuovo.
I benefici dell'olio novello a tavola
Un olio fresco rappresenta la soluzione giusta per i palati più esigenti, anche per i notevoli vantaggi che vengono apportati all'organismo. Basti solo pensare alla presenza dell'acido oleico che stimola il drenaggio della bile e svolge al contemporaneo un'efficace antinfiammatoria.
Questo tipo di olio contrasta l'invecchiamento cellulare, proteggendo il corpo da alcune patologie come l'Alzheimer. Da segnalazione inoltre l'oleuropeina, una sostanza alleata del cuore e del fegato, capace di regolarizzare il battito cardiaco e la pressione arteriosa.
Quando viene portato a tavola l'olio nuovo può essere consumato a crudo su una fetta di pane fresco oppure sulle patate lesse, in maniera da poter assaporare al meglio tutti gli aromi che vengono sprigionati.
Il novello è poi perfetto su quelle pietanze non elaborate e calde, come ad esempio zuppe di legumi oppure secondi di carne e pesce. In ogni caso andrà sempre versato a crudo al fine di nascondere il sapore delle ricette.
Olio intenso o delicato?
L'olio può essere intenso, cioè contraddistinto da aromi spiccatamente pronunciati, nonché da note piccanti e amare. Un prodotto del genere così deciso, ma allo stesso tempo molto equilibrato, si rivela perfetto per condire insalate dal gusto deciso, come quelle a base di rucola, ravanelli e radicchio. L'olio intenso è inoltre consigliato per esaltare le carni alla griglia e le salse saporite.
Esiste inoltre l'olio delicato, ovvero con leggeri sentori amari e piccanti, quindi maggiormente indicato per pietanze povere, quali ad esempio pesce crudo o cotto al vapore, pesti e dolci.
Olio intenso o delicato: quale scegliere?
Alla luce di quanto spiegato, l'olio di nuova spremitura, quando non decantato, va consumato entro tempi brevi. Dopo circa due mesi perde quel particolare senso di piccante, pur mantenendo ottime proprietà.
In linea generale non esiste un olio migliore in assoluto in termini di gusto, anche perché tutto dipende dalle specifiche preferenze, nonché dal risultato che si vuole ottenere dal punto di vista gastronomico.
Buona regola è optare per un olio di oliva in offerta ottenuto mediante il processo di spremitura a freddo, con un gradevole colore limpido e che non abbia superato 18 mesi dall'imbottigliamento.