Quale alimentatore fa per me?

Nel campo dei lavori elettrici, talvolta ci si trova di fronte a problemi di complessità tale da sfuggire a quella che può essere una normale competenza personale di appassionati di bricolage, e di entrare quindi nel regno dei problemi che richiedono un approccio e una soluzione decisamente professionale. Uno di questi casi, meno raro di quanto si pensi, è quello di dover convertire un voltaggio d’ingresso ad uno di uscita nettamente più ridotto, per potervi alimentare un dispositivo. Facciamo l’esempio di un operatore che deve alimentare delle ventole da PC a 12 volt, ma che ha a disposizione della corrente alternata, che può convertire a continua ma soltanto a 18 volt. Esistono, naturalmente, dei ventilatori che si possano alimentare direttamente a corrente alternata, ma sono decisamente troppo potenti e rumorosi per l’applicazione, e quindi dobbiamo valutare le alternative.

Regolatori di Voltaggio
Una delle soluzioni che potrebbero venire in mente per prime è quella di installare una resistenza per dissipare i volt in eccesso. Purtroppo, non si tratta di una soluzione ottimale: con eccessive quantità di corrente, questo può portare a un eccessivo riscaldamento, o perfino a preoccupanti sbuffi di fumo. Molto meglio, a questo punto, installare dei regolatori di voltaggio, che hanno un funzionamento essenzialmente simile – dissipano sotto forma di calore il voltaggio in eccesso – ma lo fanno in maniera più controllata e possono montare un dissipatore di calore per evitare aumenti di temperatura eccessivi.

Alimentatori Switching
Una soluzione di maggiore efficienza è quella di impiegare un alimentatore del tipo definito “switching”. Questo genere di dispositivo, essenzialmente, accende e spegne l’alimentazione a cicli rapidissimi (migliaia di volte al secondo). Se, ad esempio, lo fa in un rapporto di 2/3, ecco che il nostro voltaggio di 18 si riduce a 12; di seguito, l’alimentazione viene passata in rete per restituirla come corrente continua. È un sistema efficiente e che evita le temperature eccessive del precedente.

Da alternata a continua
Se invece decidiamo di utilizzare direttamente la corrente alternata, dobbiamo innanzitutto preoccuparci di abbassarne il voltaggio. Tradizionalmente, per questo risultato, si usa un trasformatore che porti i volt ad un livello appena superiore del necessario (nel nostro esempio, da 100 volt sarebbe una buona idea scendere a 16) per poi indirizzare la corrente in una serie di diodi per rettificare l’onda, e alla fine attraverso due o tre condensatori per portare il voltaggio al livello esatto che ci occorre.