Come fare affari in Giappone

Come fare affari in Giappone

Il Giappone viene solitamente percepito come un paese misterioso ed affascinante. Attira numerosi viaggiatori da tutto il mondo e tra questoi attira gli imprenditori soprattutto per il suo mercato fiorente che dà la possibilità di avviare collaborazioni proficue. Allo stesso tempo però il Giappone intimorisce gli imprenditori italiani, poiché le normative e le consuetudini giuridiche, sociali ed amministrative, oltre alla lingua, sono molto diverse rispetto ai sistemi italiani ed europei. Tuttavia il Giappone è un paese che, pur mantenendo la sua forte identità, è sempre stato molto aperto all'innovazione ed ha subito un processo di occidentalizzazione che lo avvicina di molto all'Italia ed agli altri paesi europei. Fare ottimi affari in Giappone è possibile, ma bisogna partire preparati in maniera adeguata per cogliere le numerose opportunità che offre questo ammaliante paese.

Da un punto di vista giuridico il Giappone si basa su fonti scritte e su una classe di giuristi, che rappresentano l'ossatura della burocrazia. Lo stato di diritto in Giappone si autodetermina più o meno come in Italia ed in Europa. In tal senso il modello giuridico giapponese che si fonda sulla Costituzione, sui codici e sulle leggi assomiglia molto al modello occidentale, ma esistono anche altre tipologie di controllo sociale volte a difendere le tradizioni, gli usi ed i costumi nipponici.

Dopo questa piccola introduzione è possibile capire come allargare il proprio business nella terra del Sol Levante. Innanzitutto è opportuno affidarsi ad un'agenzia di traduzione per tradurre giapponese italiano tutti i documenti necessari. Non ci sono particolari limiti o restrizioni per gli imprenditori stranieri, che sono liberi di muoversi esattamente come quelli locali. Sono però previste delle eccezioni: il Giappone può limitare la liberalizzazione in alcuni settori sensibili come l'agricoltura, l'estrazione minerarie e petrolifera e i prodotti in pelle secondo le Convenzioni dell'OCSE sulla liberalizzazione dei capitali. La presenza straniera è inoltre soggetta a controlli e limitazioni nei settori della sicurezza nazionale, come l'energia atomica, le armi e l'industriale aerospaziale e dei velivoli.

Gli imprenditori che vogliono avviare un'attività nel paese nipponico devono anche considerare i trattati e le convenzioni internazionali ratificate dal paese straniero e dal Giappone in campo fiscale. Per quanto riguarda l'Italia bisogna fare riferimento alla "Convenzione tra l'Italia ed il Giappone per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito", entrata in vigore il 17 marzo 1973. In base a tale Convenzione l'azienda può stabilirsi in Giappone secondo due modalità: una struttura dotata di "stabile organizzazione" e varie strutture prive di questa specifica caratteristica.