Il cavallo, un animale che fa divertire e fa stare bene

Da millenni compagno dell’uomo, il cavallo è considerato un animale nobile. Non solo a causa del suo aspetto elegante e regale, ma anche e soprattutto per il ruolo giocato nelle varie civiltà. I cavalli sono stati usati come mezzo di trasporto, arma da guerra, come animali da lavoro favorendo ibridazioni, incroci genetici e diffusione di tante razze a ogni latitudine. Animale selvaggio per natura, che apprezza la doma, il cavallo sa integrarsi bene con l’uomo. Ma solo da pochi decenni la ricerca scientifica ha dimostrato che la compagnia di questo animale ha benefici importanti dal punto di vista della salute mentale.

Un nuovo mondo

Il cavallo non è il classico animale domestico, ma la sua storia nella civiltà umana è così radicata da rendercelo familiare. E riconoscibile. Come uno di casa, insomma. Animale di grande taglia, dunque, che sa esprimere potenza, velocità, eleganza. Oggetto di innumerevoli rappresentazioni artistiche, che vanno dai dipinti alla scultura, con celeberrime state equestri che campeggiano un po’ ovunque nelle città più importanti del mondo. Per chiunque si avvicini a questo mondo, si ha la sensazione di entrare in una dimensione nuova, che regala sorprese. Tale doveva essere la sensazione provata dai nativi americani, quando videro gli spagnoli a cavallo, regali e maestosi.

Empatia e capacità di comprendere le emozioni

I cavalli possiedono un'innata sensibilità alle emozioni umane, un fenomeno spesso descritto come "specchio comportamentale". Questa caratteristica unica permette ai cavalli di rispecchiare lo stato emotivo delle persone con cui interagiscono. Ad esempio, un cavallo può percepire l'ansia di un individuo e rispondere con un comportamento calmo e rassicurante. Questa capacità di riflettere le emozioni può aiutare le persone a riconoscere e gestire il proprio stato d’animo, facilitando il processo di autoregolazione del proprio equilibrio psicofisico. Un po’ come quando si fanno gli esercizi sulla respirazione. L’obiettivo è lo stesso: entrare in uno stato di calma e relax. Vuotare la mente, dissipare la preoccupazione.

Equitazione = equilibrio

L'equitazione è un'attività che richiede un alto livello di coordinazione, equilibrio e concentrazione. Questi aspetti possono essere particolarmente benefici per le persone con disturbi dello spettro autistico o altre condizioni, che influenzano le abilità motorie o la concentrazione. Il movimento ritmato del cavallo, che ha ispirato l’arte e il cinema, può aiutare i bambini a trovare la coordinazione motoria, superare alcuni problemi, sentirsi più sicuri.

Coordinazione e postura

L'equitazione richiede un certo grado di forza nei muscoli addominali e del tronco e di coordinazione muscolare. Mantenere una posizione corretta a cavallo, guidare l'animale e adattarsi ai suoi movimenti può portare a un miglioramento significativo della forza dei muscoli addominali e del tronco e della coordinazione muscolare. Questi benefici fisici possono avere un impatto positivo anche sulla salute mentale, dato che l'esercizio fisico è noto per contribuire al benessere psicologico.

Senso di gratificazione

Lavorare con un cavallo richiede pazienza, comprensione e impegno. Questo processo può dare un senso di scopo e motivazione, poiché ogni progresso con il cavallo è il risultato diretto degli sforzi di chi ci sta insieme. Una persona anche giovane che lotta con la depressione o un senso di angoscia, per esempio, potrebbe trovare un senso di realizzazione nel vedere i progressi fatti, con dei benefici ulteriori per la propria autostima. Il cavallo ama la gentilezza, la pazienza, le carezze dolci. Dà quindi molta soddisfazione vedere come reagisce in modo positivo ai propri input. E questo si nota quando ci si prende confidenza, durante l’equitazione. Lo confermano anche gli esperti del settore CIAB, che possiedono un maneggio a Milano.

L’ippoterapia nei pazienti in percorso di recupero

L'ippoterapia è una forma di terapia che utilizza i movimenti di un cavallo per fornire un input motorio e sensoriale. Questo approccio terapeutico è utilizzato per trattare una serie di condizioni, tra cui l'autismo, la paralisi cerebrale, l'artrite, la sclerosi multipla, le lesioni cerebrali, l'ictus, le lesioni del midollo spinale, i disturbi comportamentali e i disturbi psichiatrici.