Questo è un periodo problematico per tutti ma, purtroppo, non si può mancare di far fronte ad alcune probematiche importanti che devono, comunque, essere prese in considerazione e semplificate perchè aziende e cittadini riescano ad affrontarle.
Il governo Conte ha risposto all’appello lanciato dalle imprese e ha rinviato al prossimo 30 giugno il termine finale per la presentazione del MUD RIFIUTI 2020 (maggiori informazioni sull’argomento al sito Nova Ecologica). Si tratta del Modello Unico della Dichiarazione ambientale ma le disposizioni riguardano anche gli altri adempimenti ambientali che sono prossimi alla scadenza. Questo è quanto è stato previsto dal decreto legge rilasciato il 17 marzo 2020, numero 18, ovvero il decreto ormai famoso con il nome di “Cura Italia”. Questo è stato approvato dal Consiglio dei Ministri e firmato da Sergio Mattarella, l’attuale Presidente della Repubblica. All’interno dell’articolo troviamo il capitolo 113, interamente dedicato al rinvio delle scadenze e adempimenti relativi alle comunicazioni sui rifiuti.
Quali termini sono stati prorogati dal decreto Cura Italia
In maniera specifica, sono stati prorogati al 30 giugno 2020 tutti i termini riguardanti la presentazione del modello unico della dichiarazione ambientale (comunemente detto MUD), i termini per la presentazione delle comunicazioni annuali sui dati riguardanti le pile e gli accumulatori immessi nel mercato nazionale l’anno precedente. Inoltre si ridiscute anche la trasmissione dei dati che riguardano la raccolta ed il riciclaggio dei rifiuti di accumulatori portatili industriali e per i veicoli e la presentazione al CCR (Centro di Coordinamento Raee) delle comunicazioni sui rifiuti trattati da impianti autorizzati ed il versamento dell’annuale diritto di iscrizione all’Albo nazionale dei gestori ambientali.
Emergenza Covid-19 e Mud dei rifiuti
Insomma, si tratta di una proroga che intende concedere in più ben due mesi di tempo agli operatori del settore per fronteggiare le difficoltà causate dall’emergenza coronavirus (covid-19) e che, nei giorni scorsi, è stato oggetto da parte di innumerevoli appelli da parte delle aziende del settore. In allegato vi è anche una relazione illustrativa che accompagna il provvedimento e sottolinea, difatti, come molte associazioni di categoria ed aziende di consulenza che lavorano nel settore si trovino in grande difficoltà all’odierna luce della situazione di emergenza che stiamo vivendo, tenendo conto, in modo particolare, dell’impossibilità nell’effettuare i sopralluoghi presso le sedi dei clienti dichiaranti, nell’acquisire tutte le informazioni necessarie che dovranno essere in seguito comunicate tramite gli appositi canali telematici, con la conseguente impossibilità di riuscire ad elaborare i dati.