Il lutto, si sa, è probabilmente uno dei momenti più brutti che un essere umano può passare: che sia un amico, un familiare o il nostro ‘pelosino’ a quattro zampe il momento del distacco è sempre atroce per non dire devastante. L’ultimo saluto avviene mediante il funerale dove la gente cara si riunisce per onorare e per l’appunto salutare per l’ultima volta il defunto.
Sin da tempi antichissimi questo rito ha accompagnato le varie società: egizi, romani e via discorrendo hanno sempre ‘festeggiato’ dignitosamente e decorosamente tutti coloro che lasciavano la vita terrena per andare incontro a quella ultraterrena. Nel dettaglio approfondiremo quelle che erano le usanze nell’antica Roma.
Un funerale per tutti
Che sia di gente ricca o di gente povera il funerale assumeva lo stesso valore: quando le classi sociali meno abbienti non potevano ovviare al pagamento della sepoltura era lo Stato ad occuparsene (a differenza di quanto accade oggi ci permettiamo di aggiungere).
Al momento della morte la persona più cara al defunto dava un bacio in bocca allo stesso in modo tale da inglobare al suo interno lo spirito vitale di colui che ormai non c’era più. Cosi facendo veniva meno il pericolo che lo spirito potesse scagliarsi contro la famiglia e rendere quindi le cose più difficili nei periodi a seguire.
Di solito il defunto veniva tranquillamente sepolto come ci confermano gli scritti di Cicerone e Plinio ma è stato scoperto successivamente grazie agli scavi archeologici che in molti venivano cremati.
In caso di funerali pubblici, ovvero quelli riservati a persone famose, la processione attraversava tutta la città e si fermava all’altezza del Foro per la Laudatio Funebris pronunciata da una persona estremamente cara.
Il funerale oggi
Dal punto di vista rituale qualcosa è cambiato ai giorni nostri ma sicuramente qualcosa è rimasto. Se si cerca un’agenzia funebre a Roma impossibile non affidarsi alla Cattolica San Lorenzo dove un team di persone esperte e carismatiche possono aiutarci fino in fondo per un’elaborazione migliore del lutto.
Fermo restando che questo rimane uno dei momenti più angoscianti da vivere bisogna entrare nell’ottica che questo è il ciclo, a volte crudele, della vita: quel che ci deve consolare è che il defunto ci abbia abbandonati perché chiamato in un posto migliore dove probabilmente le sofferenze che siamo abituati a patire sulla terra non esistono.
E chi lo sa magari un giorno ci ritroveremo tutti lassù a vegliare su qualcuno di caro ancora in vita…